Poesia sul viaggio

Desidero partire: non verso le Indie impossibili o verso le grandi isole a Sud di tutto, ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di non essere questo luogo.
Non voglio più vedere questi volti, queste abitudini e questi giorni.
(Fernando Pessoa)

lunedì 30 aprile 2018

【Il cibo Thailandese

La cucina thailandese o cucina tailandese (อาหารไทย) è la cucina nazionale della Thailandia. Mischiando i diversi elementi delle tradizioni del sud-est asiatico, la cucina thailandese dà enfasi a piatti leggeri con forti componenti aromatiche.
Come in molte altre cucine asiatiche il dettaglio e la varietà sono di grande significato per gli chef thailandesi. Il cibo thailandese è conosciuto per il suo bilanciamento dei quattro sapori fondamentali per ogni piatto o per il pasto in generale: aspro, dolce, salato e amaro.

Khao khai chiao
La colazione in stile thailandese è sicuramente tra le più interessanti da provare almeno una volta nella vita, estremamente diversa da quella in stile occidentale: tra le altre pietanze è imperdibile il khao khai chiao, una specie di omelette con il riso, tra i cui ingredienti troviamo anche il succo di lime e l’aceto, in alcuni casi addirittura il sugo di pesce.

Nam taohu
In Thailandia all’inizio della giornata si usa anche servire il nam taohu, una ciotola di latte di soia arricchito con gelatina e tapioca.
Pad thai
Perfetto per il pranzo è il pad thai, forse il piatto thailandese più conosciuto nel mondo, che consiste in una ciotola di noodles (simili ai nostri spaghetti) saltati in padella con uova, verdure, tofu, carne o pesce e granella di arachidi.

Som Tam
Il som tam è un’insalata che viene preparata spesso nelle bancarelle per strada, pestando in un mortaio la papaya (base del piatto) insieme ad arachidi, gamberetti, granchio, pesce fermentato, pomodoro e peperoncino. Il gusto è molto forte e caratteristico.

Insetti fritti
La cucina thailandese è molto varia e tra i suoi ingredienti contempla anche gli insetti. Grilli, bruchi, vermi e addirittura scorpioni sono spesso fritti al momento in bancarelle sulla strada e vengono consumati come street food. Se riuscirete a vincere la (comprensibile) diffidenza scoprirete uno tra i cibi più strani al mondo, ma saporito e stuzzicante, e oltretutto povero di grassi e ad alto contenuto proteico.

【Tutti i diritti riguardanti i trasporti che usiamo per viaggiare

I trasporti come servizio pubblico e i trasporti ferroviari
La funzione dei mezzi di trasporto è quella di spostare persone e cose da un luogo a un altro. Si tratta di un tipo di servizio che non è fine a se stesso, ma che ha sempre altri obiettivi: chi prende un mezzo di trasporto, di solito, lo fa per raggiungere una certa posizione, non solamente per fare un giro. I mezzi di trasporto sono quindi indispensabili alla vita quotidiana di tutti: di chi viaggia e di chi non si muove.
La direttiva CEE 29 luglio 1991, n.440, riferita al trasporto ferroviario, definisce le regole fondamentali che devono essere poste alla base del sistema di trasporti di persone nell'Unione:
-sono servizio pubblico, e quindi a carico dell'intera collettività, le infrastrutture;
-sono servizio di interesse pubblico, e quindi da controllare ma non finanziare da parte dello Stato, i trasporti di persone; 
-le infrastrutture devono poter essere usate da diverse aziende in concorrenza;
-scompaiono le concessioni, sostituite dalle licenze;
-rimangono solo alcune fasce di viaggiatori protetti.
La direttiva 19 giugno 1995, n.18, introduce il regime di licenza per lo svolgimento del servizio ferroviario. Scompare la concessione con cui lo Stato affidava in condizioni di monopolio a privati la gestione di un servizio di sua competenza secondo regole di servizio pubblico che esso imponeva. Nasce Trenitalia e si scinde da RFI che cura le infrastrutture.

Trasporto automobilistico
Le direttive UE n. 648 del 16 marzo 1992 e n.11 dell'8 gennaio 1998 introducono l'obbligo di una licenza comunitaria per lo svolgimento dei servizio automobilistici, siano essi di linea, occasionali o anche per il trasporto di cose proprie. La direttiva n.26 del 29 aprile 1996 fissa i requisiti che devono avere in possesso delle imprese che richiedono la licenza per operare come vettori automobilistici.

Trasporto marittimo
Il regolamento n.305 del 31 dicembre 1995 introduce l'obbligo per i servizi marittimi di seguire le norme SIM (international safety menagement) quando operano all'interno dell'UE.

Trasporto aereo
Il regolamento n.2407 del 23 luglio 1992, entrato in vigore in tutta la UE l'1 gennaio 1993, introduce la concorrenza anche nel trasporto aereo e la possibilità per tutti i vettori in possesso di certificato di trasporto aereo rilasciato da uno Stato membro di avere la licenza per esercitare su qualsiasi rotta. Il regolamento n.889 del 2002 fissa le responsabilità dei vettori aerei. La convenzione di Chicago del 1944 aveva indicato le cinque libertà dell'aria. Il Bermuda 1 del 1946 ha costituito l'accordo pilota fra paesi e compagnie aeree per evitare la concorrenza. La deregulation negli Stati Uniti del 1985 introduce la concorrenza. In Europa la deregulation giunge a compimento nel 1997. L'accordo open skies tra Europa e Stati Uniti del 2008 liberalizza il trasporto aereo fra i paesi coinvolti. Numerosi provvedimenti sono stati emessi dall'UE a tutela del consumatore nel trasporto aereo. L'ICAO è l'organismo governativo che veglia sulla sicurezza del settore.



【Il viaggio come ricerca di sé


Il tema del viaggio può essere analizzato da diversi punti di vista. Spesso nel campo della letteratura assume un valore simbolico della ricerca di se stessi, dei meccanismi psichici, dei ricordi, delle emozioni e delle motivazioni dei comportamenti. Le opere letterarie, più che parlare di viaggi fisici dalle lunghe distanze, descrivono percorsi, spostamenti, perchè ciò che è più importante non è il viaggio esterno, ma quello interiore che si svolge nella profondità della coscienza. Perciò spesso la poesia, la letteratura in generale diventa un ottimo metodo per evadere. Da sempre l'omo si interroga sulla propria identità e il proprio scopo nella vita, un lungo ed infinito viaggio lungo la strafa dell'esistenza che porta a tante nuove e poche (o nessun) risposte. Prima che tale argomento venisse trattato anche in letteratura si è dovuto attendere l'inizio del '900 con le opere di scrittori come James Joyce e, soprattutto, Luigi Pirandello. Quest'ultimo in particolare, ispirato dalle opere del padre della psicanalisi Sigmund Freud, ha affrontato il tema della ricerca della propria identità in numerose sue opere. Emblematico è anche il romanzo che qui si andrà ad analizzare.

Pirandello e Il Fu Mattia Pascal
Il Fu Mattia Pascal fu scritto nel 1904 da Luigi Pirandello, e pubblicato nella sua prima edizione nel 1911. Il romanzo si articola in 18 capitoli. I primi due capitoli sono costituiti da due premesse, di cui la seconda detta “filosofica”. Con la premessa il protagonista, Mattia, mette a conoscenza il lettore della condizione sociale in cui vive, della stranezza e dell’assurdità della vicenda da lui vissuta e del motivo che lo ha portato a scrivere questo libro. Per prima cosa egli mette in luce come la sua storia non abbia ormai legami con la realtà in cui è costretto a vivere: infatti Mattia afferma più volte la straordinarietà della sua avventura. Scrive questo romanzo perché, nonostante sia la storia di una nullità, perché ritiene che sia uno di quei modi che la natura ci offre per dimenticare quanto siamo insignificanti. 
Quindi la vera è propria vicenda parte dal terzo capitolo in poi e si può suddividere nei 5 momenti narrativi essenziali:
1. ESPOSIZIONE (il narratore presenta i personaggi, i luoghi dove vivono e la loro situazione attuale)
2. ESORDIO 
3. PERIPEZIE e MUTAMENTI 
4. SPANNUNG 
5. SCIOGLIMENTO 

Oltre alla divisione dei 5 momenti narrativi si distingue la divisione in 9 macrosequenze:
1. Presentazione
2. matrimonio con Romilda
3. fuga a Montecarlo
4. scoperta della propria morte
5. viaggi in Europa
6. permanenza a Roma
7. vicende sgradevoli ( furto, impossibilità a sposarsi, problemi burocratici, ecc.)
8. suicidio di Adriano
9. ritorno a Miragno
Nel corso del romanzo, il protagonista compie essenzialmente tre viaggi distinti: uno fisico (ovvero gli spostamenti di città in città che egli compie) e due psicologici/interiori (ovvero quello della ricerca del vero Io e quello della propria crescita morale e personale).

Il viaggio fisico
Durante lo svolgimento della storia, il protagonista compie numerosissimi spostamenti in vari luoghi dell’Italia e non. Ciò potrebbe anche essere una trasposizione visibile del suo dissesto interiore; non riesce a trovare mai la felicità o la pace che tanto anela e ciò lo spinge a compiere un continuo pellegrinaggio che lo riporterà però sempre al punto di partenza, ovvero il paesino di Miragno.

Il viaggio come ricerca dell'io 
Si potrebbe considerare il protagonista del romanzo come affetto da un qualche turbamento psicologico: più precisamente Mattia è un disadattato che basa la sua esistenza sul senso dell’inutilità.
Mattia non accetta più il suo ambiente e le persone che lo circondano e, di conseguenza, non accetta più neanche sé stesso come parte di quel mondo che rifiuta.

Questa è la prima tappa del viaggio alla ricerca dell’Io di Mattia Pascal: il crollo di ogni consapevolezza di valori sui quali basare la propria esistenza. È il paradigma dell’uomo moderno, senza più punti di riferimento, perso nell'esistenza, dopo il crollo degli antichi valori. Il viaggio in questo caso è analizzato dal punto di vista simbolico in quanto il protagonista cerca di ritrovare un nuovo sé stesso in quanto prigioniero delle maschere sociali, delle leggi, dei doveri, delle parole. Tornando al romanzo, i primi tempi e i diversi viaggi fanno assaporare a Mattia Pascal il piacere di esperienze nuove, ma ben presto si accorge che senza stato civile, la sua nuova esistenza non è possibile. 

Il viaggio come crescita interiore
Per la prossima analisi è necessaria una doverosa premessa sugli Archetipi.
Gli archetipi sono simboli di concetti ed istinti primordiali, forme del pensiero e dell’immaginario umano. Il motivo del viaggio è un archetipo universale. Il fascino di questo tema va ricercato nella capacità che esso possiede di rispecchiare la vita dell’uomo, il quale, dopo aver affrontato nuove esperienze e corso i più disparati rischi o pericoli, riesce ad acquisire una nuova consapevolezza di sé e conoscenza del mondo e a veicolare nuove sensazioni alla scoperta del mondo e di sé e di veicolare una complessità di esperienze e di emozioni. La concezione del viaggio nel pensiero moderno è notevolmente diversa rispetto al passato: non si ha più una visione negativa di esso, come di un qualcosa che può provocare la morte, ma al contrario come di un qualcosa che può donare felicità, libertà, autonomia. Ma in tutto ciò come entra Pirandello e il suo personaggio Mattia Pascal?
La genialità dello scrittore siciliano è prendere appunto la suddetta teoria degli archetipi, sviscerarne i concetti principali per poi modificarne completamente il fine. Come già spiegato, l’archetipo del Viaggio ha come suo compimento la realizzazione interiore dell’essere umano; nel romanzo invece accade esattamente l’opposto!
Mattia Pascal non solo non si realizza ma si ritrova svuotato di tutto: senza famiglia, senza soldi, senza neanche una propria identità.
Mattia non è l’archetipo dell’Eroe ma il suo opposto, un Anti-Eroe, un inetto, un vinto dalla vita, figura tanto cara alla letteratura novecentesca.
È un uomo che piuttosto che ricercare davvero il proprio sé preferisce indossare delle “maschere” fisiche (perché altera il suo aspetto) e sociali.






sabato 28 aprile 2018

【Destination: Where to go

Attractions of cities
In recent years people are increasingly taking one or more short-breask holidays during the year in addition to a longer summer holiday. This has had the effect of increasing the importance of cities as tourist destinations. Traveling to these destinations is easy since most have convinient airports, frequent flights and good rail and road links. People can take a city-break at any time of the year. Cities have a variety of things to offer visitors and attract a wide range of people. 

Trends in popularity
Like all tourist destinations, cities experience ups and downs in their popularity as a result of various factors. Changes in popularity may develop slowly over many years but they can also take place very rapidly. 

The economy
The state of the economy plays an important part in the choice of holiday destinations. When people earn more money, they tend to take more holidays, spend more and travel further. When times are bad, holidays are one of the first things that people cut out. People are also influenced by changes in the exchange rate of currencies.

Image and the mass media
Television, cinema, the Internet, newspapers and magazines all play an important part on creating or damaging, the image of an holiday destination. Tourist boards and tour operators do their best to promote destinations by creating a positive image through advertising. However negative reports i the mass media can easily deter people from taking their holidays in certain places. If people starts to think of a destination as a dangerous place they will obviously avoid it.

Natural disasters
Floods, earthquakes, hurricanes, avalanches and volcanic eruptions are unpredictable and highly dramatic. The damage will reduce the number of tourists visiting the area in the period immedately following the disaster. Fear of coming into contact with disease can also cause problems. 




                                                                                                                                                                                    Pic credit:  Hokkaidosaplus form Tumblr

                                                                          

venerdì 27 aprile 2018

Il tema del viaggio raccontato da 4 grandi quadri illustri

Tanti sono i mezzi con cui l'uomo ha cercato di esprimere i sentimenti e le emozioni derivanti da un viaggio, attraverso poesie e l'arte. Ecco qui l'analisi di quattro quadri che celebrano, in modo diverso e originale, il tema del viaggio.

Caspar David Friedrich


Viandante sul mare di nebbia 

 
1818, olio su tela, Amburgo, Hamburger Kunsthalle

Fu dipinto da Caspar nel 1818, in un periodo abbastanza sereno per le sue vicende personali. Il dipinto, di piccole dimensioni, è eseguito a olio su tela. L'artista traccia innanzitutto un leggero schizzo, poi disegnava con estrema cura i dettagli usando l'inchiostro, quindi procedeva con l'inchiostro. L'opera rappresenta un viandante che, da un picco roccioso posto sulla sommità di una montagna, contempla una sconfinata veduta i cui contorni sono avvolti dalla nebbia, conferendo al paesaggio un aspetto quasi irreale. L'eroica solitudine dell'uomo davanti alla natura maestosa fa di questo quadro una delle opere più emblematiche di tutto il Romanticismo. Assorto nella contemplazione dell'infinito, l'uomo sembra colto da un senso di meraviglia e quasi di sgomento davanti alla vastità dell'opera della natura, sopraffatto dal sentimento sublime della piccolezza umana e dell'impossibilità di fondersi col "tutto", tipico della sensibilità romantica. Tutto è immobile e silenzioso. Un sentimento sottolineato, a livello cromatico, dal contrasto tonale tra il primo piano in controluce e la fredda luminosità dello sfondo, che divide nettamente le due parti. La veduta non restituisce tuttavia l'immagine di un luogo reale, ma suggerisce piuttosto una dimensione interiore, colma di sentimento mistico. Sembra proprio che il viandante sia alla ricerca di qualcosa viaggiando verso l'infinito.

Théodore Géricault



La zattera della Medusa

1818-19, olio su tela, Parigi, Musée du Louvre

Venne realizzata tra il 1818 e il 1819. Molti videro nel dipinto una critica al governo della Francia contemporanea, dopo che gli ideali rivoluzionari si erano conclusi con la restaurazione del vecchio regime monarchico. La grande tela è stata realizzata con colori a olio. Géricault si caratterizza per il vigore e la sinteticità della pennellata. L'artista rappresenta un fatto realmente accaduto, il naufragio della nave francese Medusa, avvenuto al largo delle coste africane nel 1816. Non essendovi a bordo sufficienti scialuppe, centocinquanta persone furono caricate su di una zattera di fortuna, con pochissimi viveri a disposizione; abbandonati al loro tragico destino, vagarono per tredici giorni alla deriva. Solo dieci di loro riuscirono a sopravvivere. Le figure sono disposte lungo una linea diagonale che attraversa il quadro da sinistra verso destra; obliqua è persino la zattera, che sembra accompagnare i gesti e la posizione dei corpi. Tutto sale verso l'alto sino a culminare nella figura che sventola un lembo di camicia verso l'orizzonte illuminato da bagliori dove si intravede appena una nave. I personaggi del dramma sono figure dai corpi forti, con anatomie perfette. Anche il vecchio a sinistra, chino sul giovane morto, ha una figura vigorosa e solida. I naufraghi rappresentati in pose eroiche e classiche, attentamente composte, non sono figure comuni, ma ideali. Perciò questo quadro rappresenta proprio un viaggio disperato alla ricerca della salvezza.


Eugène Delacroix


La barca di Dante

1822, olio su tela, Parigi, Musée du Louvre

Il soggetto del dipinto, esposto al Salon del 1822, è esplicitamente desunto dall'Inferno dantesco: è tratto dall'ottavo canto dell'Inferno . In primo piano sono ritratti Dante, che indossa un cappuccio rosso e un abito verde e bianco, e il maestro Virgilio mentre attraversano il largo fossato del fiume Stige su un'imbarcazione pilotata da Flegias, il custode del quinto cerchio. Ebbene, mentre il demone nocchiero traghetta Virgilio e il suo discepolo al di là delle acque melmose, dove si ergono le mura della città di Dite, la navicella viene attaccata dai dannati della palude stigia, dove iracondi e accidiosi scontano la loro pena. Dante, preso da un sentimento di sgomento e raccapriccio, alla vista degli spiriti leva il braccio in alto come per allontanarsene. Virgilio, avvolto da un mantello marrone e con la testa cinta da una corona d'alloro, riesce invece a dominare le forze sotterranee e, mosso a pietà, cerca di infondere coraggio nel discepolo tenendogli la mano. I dannati, immersi nell'acqua fangosa, si dimenano contro loro stessi, mordendosi a vicenda, prede della loro stessa rabbia. Dal punto di vista stilistico, tra i punti di riferimento più evidenti appaiono Michelangelo, per la trattazione chiaroscurale dei corpi dei dannati, e la zattera della medusa di Géricault, dal quale riprende lo stile fortemente emotivo e la costruzione piramidale.

Umberto Boccioni


Stati d'animo. Gli adii

1911, olio su tela, Moma, New York

Che Boccioni sia interessato all'espressione delle interiorità psicologiche viene ampiamente confermato dai suoi trittici intitolati "Stati d'animo". L'opera si compone si tre quadri intitolati "Gli adii", "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Boccioni ha eseguito due diverse versioni. La prima, risalente al 1910, utilizza ampiamente la tecnica divisionista, dando alle immagini una risoluzione prevalentemente colorista, Nella seconda versione è invece avvertibile l'influenza della pittura cubista. Il quadro ha per contenuto delle persone che si salutano, abbracciandosi, sullo sfondo di treni e paesaggi ferroviari. Il quadro è diviso verticalmente in due parti dall'immagine frontale di una locomotiva a vapore. Nella metà di destra sono visibili diversi vagoni ferroviari, quasi trasparenti e intersecati tra loro, ma di cui sono chiaramente individuabili le linee costruttive di contorno. Nella metà di sinistra appare invece l'immagine di un traliccio della corrente elettrica e la linea ondulata delle colline. Questo è il tipico paesaggio che si coglie, in genere, dal finestrino di un treno in corsa. Anche il numero, scritto al centro, rimanda ad una immagine ferroviaria: esso è realizzato con gli stessi caratteri che contrassegnano i vagoni ferroviari. Nella parte inferiore del quadro si intravedono diverse sagome di persone che si abbracciano e si salutano. Hanno un aspetto molto stilizzato e sono visti da diverse angolazioni. L'immagine vuole quindi rappresentarla memoria immediata di chi, dopo aver salutato delle persone, inizia un viaggio in treno. Nella sua mente si sovrappongono le immagini del treno, del paesaggio che percepisce in corsa, e il ricordo dei saluti che ha appena scambiato con chi è rimasto nella stazione. L'intersezione e la sovrapposizione tipiche del cubismo, sia alla compenetrazione dei corpi teorizzata dal futurismo. Il quadro riesce pienamente nel suo intento di dare immagine a qualcosa di assolutamente immateriale come uno stato d'animo



lunedì 23 aprile 2018


【Reasons to go traveling alone


Traveling with friends and family can be incredibly rewarding, offering experiences and laughs that can bind us for a lifetime. So it might seem that traveling alone would be a less enriching experience without our favorite people to share it with. Anyway there are different reasons to go traveling alone. Let's see some of them:

  • Do everything you want and nothing you don't want;
When you travel alone, you are not obliged to entertain anyone but yourself. You're free. Isn't that just beautiful? If you want to "waste" a day sitting at an outdoor bar enjoing the atmosphear instead of sightseeing, you won't have to answer to anyone.
  • You can choose where to go;
When you are in a relationship the choice of the destination depends on both and sometimes it could not please everyone. When you travel alone the choice is free. Do what you want, go everywhere you want.
  • You can learn more about who you are;
Sometimes when you venture out into the world on your own, you eventually need to face who you are and what do you want to do with your time. Also traveling alone build confidence. 

sabato 21 aprile 2018

【Un posto ideale per rilassarsi? La Thailandia】

Quale Paese costituisce un posto ideale per rilassarsi tra templi e luoghi pacifici? In tutti i siti tra le top 10, la Thailandia è senza dubbio una delle mete più scelte in merito.


IL PAESE IN BREVE
  • TERRITORIO
La Thailandia confina a ovest e nord-ovest con il Myanmar (Birmania), a nord-est e a est con il Laos, a sud-est con la Cambogia, a sud con la Malaysia; si affaccia al Mar delle Andamane a sud-ovest e al Golfo del Siam a sud. La Thailandia è articolata in quattro grandi regioni: a nord vi sono varie catene montuose e numerosi altopiani, al centro vi è la vasta pianura alluvionale del Chao Phraya circondata da una zona di colline, a nord-est vi è l'arido altopiano del Khorat, delimitato da monti che superano i 1300 metri, a sud del paese occupa una parte della penisola malese che è montuosa a ovest, mentre nella sezione orientale presenta larghe pianure litoranee.
Le coste del Golfo del Siam sono in prevalenza basse e orlate di lagune e isole. Il litorale del Mar delle Andamane è invece roccioso, frastagliato e ricco di isole, la maggiore tra le quali è Phuket.
Il più importante fiume della Thilandia è il Chao Praya, che si suddivide in numerosi rami. Durante la stagione delle piogge il fiume inonda il Paese e crea le condizioni ottimali per la coltivazione del riso. Tra gli altri corsi d'acqua, il principale è il Mekong che proviene della Cina e segna per diverse centinaia di chilometri il confine con il Laos.
Un quarto della Thailandia è coperto da foreste, in cui sono presenti più di 10.000 specie di piante.
Il clima è tropicale e risente della circolazione monsonica.

  • GLI INSEDIAMENTI E L'ECONOMIA
La popolazione è distribuita in modo disomogeneo e si concentra soprattutto nel sud del Paese. Predominano i villaggi costituiti da case di legno su palafitte lungo i corsi d'acqua.
Unica metropoli è la capitale Bangkok, è il massimo centro amministrativo, industriale, commerciale e culturale del Paese. Fondata dopo la seconda guerra mondiale ha conosciuto un'enorme crescita demografica e urbanistica. Le altre città sono molto più piccole; le principali sono Chiang Mai (nel nord), Nakhon Ratchasima (nel Kohorat) e Surat Thani Ban Don (nella penisola malese).
La Thailandia è un paese discretamente sviluppato: l'agricoltura può contare su ampie e fertili pianure coltivate soprattutto a riso, le foreste sono ricche di essenze pregiate, come il teak, e abbondanti sono i giacimenti minerari. Negli ultimi decenni il Paese ha conosciuto un notevole sviluppo industriale e soprattutto nel campo del turismo.

  • IL TURISMO BALNEARE
Numerose sono le località balneari, nelle quali, oltre alla villeggiatura, si possono praticare varie attività sportive, a terra o in mare: sci nautico, windsurf, pesca, immersioni subacquee e persino il golf. Lungo la fascia costiera e sulle isole che la fronteggiano vi sono decine di località turistiche, che vantano magnifiche spiagge e acque cristalline e dispongono nell'entroterra, di splendidi parchi e riserve naturali. La località più nota è Pattaya che, in circa quattro chilometri, offre un'infinità di strutture ricettive e per il divertimento, ristoranti delle più svariate cucine e locali notturni. Tra le numerose isole che fronteggiano questo tratto di costa ricordiamo Koh Chang , che vanta una fitta foresta vergine, spiagge, cascate spettacolari e baie protette nell'ambito di un parco nazionale fra i più belli del Paese. Altra importantissima isola è quella di Phuket, la più grande.

  • LA STORIA E LA CULTURA
Altrettanto ricco e vario è il patrimonio storico-culturale thailandese, con siti archeologici che risalgono fino a 5000 anni fa, numerose città e affascinanti celebrazioni religiose e laiche.

BANGKOK
La capitale conta poco più di 200 anni: fu fondata da Rama, il capostipite dell'attuale dinastia reale. Le acque del Menam l'hanno fatta definire la "Venezia d'Oriente". Anticamente il luogo era chiamato "capitale celeste", Oggi Bangkok ha l'aspetto di una moderna metropoli, ma offre numerose e splendide testimonianze della sua storia, come il Gran palazzo reale e i numerosi wat (templi e monasteri buddisti), tra cui il wat Pho (il più antico). In città lungo gli antichi canali rimasti (molti sono stati trasformati in strade asfaltate), è possibile imbattersi nei mercati galleggianti.

  • LE STRUTTURE TURISTICHE E I FLUSSI TURISTICI
L'offerta ricettiva è molto variegata e raggiunge anche i livelli più elevati per un turismo occidentale molto esigente. Forte è la dipendenza dagli operatori stranieri.
La vocazione turistica della Thailandia ha avuto inizio negli anni Sessanta, quando i militari statunitensi coinvolti nella guerra del Viet Nam, andavano a trascorrervi i periodi di licenza, trovando a Bangkok una vivace accoglienza e un veloce adeguamento delle strutture ricettive. Oggi la Thailandia attrae visitatori da molte parti del mondo, diretti in gran parte verso le coste della penisola Malese e del Golfo del Siam, i parchi naturali e i monumenti di Bangkok.






sabato 7 aprile 2018

Introduzione al viaggio

Dopo 5 lunghi anni da studentessa, mi sento vicina al traguardo di un lungo percorso ricco di sfide, pieno zeppo di momenti divertenti e di scoperte: è arrivato il momento di mostrare la mia maturità. Questo lungo percorso, influenzato dalla materia principale dell’indirizzo scolastico, mi ha spinto a trattare in quest’ultima mia prova il tema del viaggio.
Il viaggio voi lo vedete come un modo per evadere o per ricercare qualcosa? Ognuno di noi conosce la risposta, ma i motivi che ci spingono a viaggiare possono anche essere entrambi, non credete?
Ma prima di iniziare questo lungo percorso, cos’è il viaggio?
Questo termine deriva del latino “viaticum”, che indica l’occorrente per mettersi in viaggio. Perciò, seguendo l’etimologia del termine, il viaggio si trasforma in una necessità, anche se non sempre è stato visto sotto questo significato. Potremmo analizzarlo dal punto di vista delle diverse materie. In letteratura, ad esempio, abbiamo visto e rivisto che il viaggio viene visto come occasione di crescita per il protagonista, sia dal punto di vista fisico che morale. Domandandomi se il senso stesso del viaggio, come suggerisce l’etimologia della parola, sia solo nel raggiungimento di un risultato o di un approdo finale, mi sono risposta che non sempre è così, anzi, secondo la mia personale opinione, l’obiettivo finale non è nulla se non vengono considerati i piccoli passi e le conquiste che ci avvicinano ad esso. Il viaggio, infatti, ha molteplici significati, tutti personali. Può sembrare essere legato alla ricerca del proprio io, quella identità che spesso perdiamo e siamo ansiosi di ritrovare, di riscoprire o che, addirittura, vorremmo cambiare. Ma può essere anche visto come un semplice spostamento fisico effettuato per varie ragioni (scuola, lavoro ecc). La meta assume un’importanza a dir poco vitale quando l’uomo si mette in cammino verso la salvezza: è il viaggio non solo del cristiano o del religioso, ma anche dell’uomo che ha peccato contro gli altri, se stesso o contro la natura. Ho scelto quindi di analizzare il viaggio, non solo quello fisico, ma anche quello interiore, il viaggio di espiazione che porta l’uomo che si è macchiato di un peccato o che semplicemente vuole fuggire dalla realtà, alla ricerca di quelle mete che garantiscono, per così dire, la pace interiore.